(frammento
in scrittura demotica su papiro ritrovato a Tebe, XIX dinastia –
ipotesi di traduzione e note del prof. Hermann Stroeglem, Università
di Berlino, 1938)
(…)
Qui,
sulle rive ubertose del Nilo,
dove
il papiro alligna in verde asilo,
è
invalsa l'assai nobile usanza
di
farsi inumare, (...)
a
imitazion del Faraon Ramesso1,
insieme
alle proprie cose più care,
tutte
stipate in una stanza.
Ciò
comporta scavare grandi sale,
per
poi celarne all'esterno l'ingresso
con
cura maniacale, (…)
onde
impedire, come già successo,
ai
ladri di introdursi e di razziare
ogni
oggetto che ivi è stato messo
al
solo fin di dar conforto al morto
e
accompagnarlo nel suo lungo viaggio
che
niun conosce, né villan né saggio (…)
Ebben,
mi dico, se lo fanno tutti,
perché
non farlo anch'io che ne son degno?
Con
le ricchezze, i redditi2
e i frutti
negli
anni accumulati con impegno
nell'onorata
profession di scriba
farommi
costruir in quel di Tebe
un'ampia
tomba da arredar con billy5
ove
ammassare gli oggetti a me cari:
la
sitroen6,
con cui girai l'Egitto,
l'Alto
e il Basso, e l'Etiopia fino ai mari,
la
chitarra7,
compagna senza pari,
e
poi ogni mio amato manoscritto,
e
i miei libri, perché nel lungo viaggio
avrò
il tempo di leggere un bel saggio8
(...)
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1 Il
riferimento pù probabile è al Faraone Ramesse II
2 La
parola “shtar” (tradotta con “redditi”), del testo
originale, deriva dall'antica radice “shr”, che sembra
significare “consegna di mandrie di armenti”
3 Gli
“scribi legulei” erano dignitari che si assumevano l'incarico di
redigere i testi delle petizioni, individuali o collettive,
indirizzate al Faraone e presentate nei Tribunali di Tebe, Menfi,
Luxor, Amarna e Assuan.
4 Sembra
che i “cavilli” fossero sofismi dialettici ai quali ricorrevano
gli scribi legulei per ottenere l'accoglimento delle proprie
petizioni
5 Il
riferimento è oscuro: probabilmente si riferisce a una sorta di
arredo ligneo all'epoca molto comune, adatto a riporre qualunque
oggetto ritenuto ragguardevole. Purtroppo la natura del materiale
con cui i “billy” erano realizzati non ne ha consentito la
conservazione ai giorni nostri. Da un'iscrizione trovata in una
tomba di Saqqara sappiamo che i “billy” erano preferibilmente di
colore bianco.
6 Anche
in questo passo il riferimento è oscuro. E' l'unico documento noto
in cui si parla di questo misterioso oggetto definito, con
sostantivo femminile, “la sitroen” (o citroen, con una
traslitterazione in “c”, secondo alcuni studiosi giustificata
dall'utilizzo nel manoscritto del carattere demotico zh).
Probabilmente trattavasi di cocchio o carro usato per lunghi
spostamenti.
7 La
radice della parola “kitr”(qui tradotta con il termine
“chitarra”) significa “corda tesa che emette suono”.
8 Il
riferimento più probabile è al Libro delle Preghiere, o Libro dei
Morti, supponendo una traslitterazione di significato della parola
“saggio” (originale demotico “fayzzeh”, dalla radice “yz”,
radice); la saggistica, come viene modernamente intesa, non era
infatti praticata nell'Antico Egitto.