quando parlo io
uso un linguaggio cifrato
per svelarlo occorre avere la chiave
frasi apparentemente senza senso
come “ciao come stai” oppure “io
bene e tu”
nascondono comunicazioni assai
più significative che
vanno tenute accuratamente nascoste per
ragioni di sicurezza personale
so di non essere l'unico a fare così
di non essere l'unico a cifrare il
linguaggio
una cinquantennale esperienza sul campo
me lo insegna
so che lo fate lo facciamo tutti
so che qualcuno per maggiore cautela
all'apice di una vertigine di
nascondimento
codifica persino i propri pensieri
i messaggi in codice servono a
occultare
le debolezze i desideri le paure
gli esseri umani a quanto pare sono
convinti
che le relazioni tra di essi tra sé
stessi
non possano prescindere
da un opportuno livello di segretezza
à la guerre comme à la guerre, è
tutto noto, è tutto risaputo,
non dubitare mai della vittoria finale
evita di chiedere aiuto
le tue parole dunque restano oscure a
me che
non possiedo la chiave per decifrarle
“ciao come stai” può significare
“sono contento di vederti” ma anche
“non sono affatto contento di
vederti” oppure
“avrei preferito non incontrarti e
ora sono costretto a salutarti”
e la consueta risposta “io bene e tu”
può celare infiniti enunciati
ad esempio “oggi non va affatto bene”
oppure “oggi sono davvero felice”
oppure “oggi sono più felice di te”
io cambio la chiave del codice ogni
notte
e tu? succede quando sogno
al mattino nemmeno io la ricordo
elementare cautela nel caso cadessi
prigioniero
così passo la giornata a pronunciare
frasi
di cui ignoro il vero significato
perfino queste parole che state
ascoltando
vogliono dire in realtà ben altro
che cosa
nessuno lo saprà mai
nemmeno io lo so
non c'è alcun dubbio in proposito:
ciascuno di noi
è il peggior criptoanalista di sé
stesso