ARCHIPLANO

L' Archiblenda ha un motore di treno al molibdeno giuntato con cernierinicci corti a gomito buam tun tun buam tun tun buam buam tun tun la parte terminale è un ossoplente a legno dai pistoncini di vetro-brivido brasato striii striii striii diii striii sulla biella torsionata si cancangia un sensore biometalla fischiante prinpron prinpron prinpron
L'Archipicchio invece in blocco sta in collo allo scapicchio con due ferri avvitati alla camera di scoppio damdumdum damdumdum dumdum se lo scuoti il pulsante clanga perchè s'è rotto l'attormizzatore praclangclang praclangclang pran sul di dietro la vernice cade a spacchi ed il vento fa brillare i cacciacicci vac-chivac-chivac-vac Insieme fanno un Archiplano straordinario dalla linea turbolesta e perforante prahi calè prahi calè olè la tastiera dei comandi è a schermo liquido informale lucida di zarzo penta-biflettente digitale sgisà sgisà sat il portello meccanato rapido spantana e senza il minimo ronzio s'olìa nel mezzo tran tran tran
E l'Archiplano assemblato straordinario cascavola come un chirottero o una palla se in giù va digrignando appicca lo schedario sui capelli invece slitta con un grido di battaglia di ferraglia
E da ultimo inghiotte un razzo centenario
ruttando come un vero faccitalia
ruttando come rutta la plebaglia!

(Archiplano, 1981)

ACCIPICCHIA!

ACCIPICCHIA, CHE SGARGIANTE LA CREATURA VOLPARLANTE DI ARCHIPLANO! MEZZO UCCELLO ALLA DEPERO MEZZO DRONE LEONARDIANO. BLU E ROSSO ROMBA A TERRA, TWITTA IN CIELO COI VOLANTI FUTURISTI, CON LE MACCHINE CONIGLIE CHE FAN FIGLI. INFORNATE DI PAROLE, FILASTROCCHE PITTURATE, STRAMPALATE, NATE STRANE. ARCHIBLENDA! BIOMETALLA! TURBOLESTO, PERFORANTE COME BECCA, COME PICCHIA L'ARCHIPICCHIO DI ARCHIPLANO!

(Franco Canavesio 12 gennaio 2016)


venerdì 6 luglio 2018

LA REPUBBLICA POPOLARE DEMOCRATICA DI SALVARIO

la Repubblica Popolare Democratica di
Salvario nacque sull'onda di una birra (anzi, di una multa di troppo) e morì dando i numeri

Torino, quartiere di San Salvario, fra giugno e settembre del 2042

quella sera di fine giugno faceva caldo
molto caldo
il sudore colava giù per le schiene
insopportabile
erano svariate settimane che non pioveva
la siccità imperversava
tutti avevano sete
 
nel quartiere di San Salvario il popolo della notte beveva
beveva tutto quello che capitava a tiro, birra, chupitos, panaché, vodke ghiacciate,
cocktails, mojitos, vini bianchi, refrigerati,
frizzanti, corretti, annacquati, zampillati dalle botti, spillati dai fusti e dalle damigiane, serviti sui tavolini, sui marciapiedi, mentre l'aria era ferma, immobile, il vocio della folla non cessava mai, un rumore costante, e la folla faticava nel trascinarsi da un locale all'altro, le combriccole ciabattando stancamente sull'asfalto molliccio, e dalle porte e dalle finestre aperte uscivano musiche mondiali, e le t-shirt erano bagnate di sudore, e i capelli anche, e il fumo di migliaia di sigarette avvolgeva i colli come sciarpe trasparenti, ogni aroma diverso, tutti uguali fra loro, e il rumore indefinibile del rollio delle cartine, della lingua sulla striscia adesiva, del tabacco che bruciava, e intanto altra birra, altri chupitos, altro vino
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poi comparve in fondo a una strada un'auto della Polizia Municipale

ne scesero due energumeni in divisa che cominciarono a multare tutti quelli che avevano una birra o qualcos'altro di alcolico in mano, come da ordinanza del sindaco
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multarono Franco, multarono Gianni, e poi Elisa, Jessica, Sabrina, Mahmoud, e poi Agar, Eugenio, Diop e altri cinque o sei, ed erano anche un po' sgarbati (molto sgarbati, secondo alcuni), e il distintivo brillava sotto la luce dei lampioni, come l'auto di servizio nuova fiammante, costata alla collettività qualche decina di migliaia di crediti

e poiché i due non la piantavano, non essendo affatto appagati di avere fatto piangere una ragazza minorenne, che non sapeva come dirlo al padre quando sarebbe rientrata a casa, il popolo dei chupitos cominciò a rumoreggiare, e si formò un assembramento minaccioso, e i due energumeni in divisa non erano molto intelligenti, ma capirono al volo l'aria che tirava e provarono a rientrare in macchina, ma la macchina venne sollevata e ribaltata, e i due energumeni in divisa vennero riempiti di calci, e il distintivo non brillava più tanto, a quel punto, sotto i lampioni

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la rivolta si estese rapidamente e spontaneamente in tutte le strade adiacenti, come una lingua di fiamma quando brucia la carta

quattro strade più in là una pattuglia di carabinieri fu presa a sassate e i due militari dovettero ritirarsi correndo, abbandonando l'auto e tutto l'armamento che conteneva

a quel punto non si sa cosa successe alla folla

immediatamente, come guidata da un impulso unitario invisibile, si coordinò come un reparto militare

furono erette barricate su via Madama Cristina, a sbarrare l'accesso da corso Vittorio Emanuele

e altre barricate furono montate in corso Marconi angolo corso Massimo d'Azeglio
e altre ancora in corso Dante e in via Nizza

 

la notte passò tra feste e balli

la “Repubblica dei Chupitos” s'era impossessata di ogni strada e di ogni piazza del quartiere
i creativi si misero subito al lavoro

bambini a piedi nudi correvano sugli asfalti cantando e gridando
le ragazze erano bellissime, con ampie gonne a fiori
i ragazzi ridevano nei loro larghi calzoni,
i sogni, come lucciole, brillavano sul fondo oscuro degli angoli di strada
l'aria, carica di aromi e di profumi, prometteva una sola immagine: la libertà!
nessuno chiuse occhio, quella notte

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nella concitazione dell'azione la guida della rivolta fu presa da un collettivo spontaneo, composto da giovani e meno giovani, donne e uomini, neri, bianchi, gialli e misti
in tutto 163 persone
l'ex-cinema Metropol, in via Principe Tommaso, con un allegro passato di cinema porno, fu prontamente requisito e divenne il luogo di riunione e la sede del freschissimo governo rivoluzionario


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il giorno dopo furono inviati i reparti della Celere in assetto antisommossa 
gli inviati dei telegiornali nazionali insistevano molto su questa specificazione
i poliziotti in assetto antisommossa
si riempivano la bocca, con queste parole, se la sciacquavano davanti alle telecamere – com'erano felici di dirlo! ...in assetto antisommossa... 
i Reparti Mobili in assetto antisommossa provarono a sfondare sulle direttrici corso Vittorio-via Nizza: furono respinti
ci riprovarono dalla parte della vecchia facoltà di Architettura: furono respinti
una pioggia di bottiglie incendiarie piovve su di essi, scagliate dai piani alti dei nobilissimi condomini che si affacciano su corso Massimo d'Azeglio
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insomma, abbastanza incredibilmente, dopo ore di scontri accaniti la Celere fu respinta


 

l'eccitazione era massima
l'euforia per la vittoria aveva contagiato tutti, anche i più esitanti
nel quartiere si stava verificando un costante afflusso di volontari, provenienti dagli altri quartieri cittadini e dai comuni limitrofi
 si trattava di migliaia di persone, che, subito inquadrate, formarono le Brigate Antagoniste
 

due giorni dopo il quartiere fu preso d'assalto da due colonne di forze dell'ordine, che cercarono di sfondare le barricate da nord (corso Vittorio) e da sud (corso Dante)
a nord furono ancora respinte, a sud i rivoltosi dovettero arretrare fino a corso Raffaello, ma qui le barricate ressero l'urto, anzi, un reparto mobile di carabinieri fu sorpreso in un imboscata e dovette ritirarsi con gravi perdite

seguirono alcuni giorni di relativa calma
il collettivo rivoluzionario non perse tempo e all'esito di una tumultuosa assemblea convocata nell'ex-cinema Metropol fu proclamata la Repubblica Democratica Popolare di San Salvario

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fu eletto per acclamazione un Direttorio formato da sei membri, tre uomini e tre donne, tre italiani e tre stranieri, due precari, due disoccupati e due fattorini porta-cibo (posto quanto sopra, dica il lettore di che sesso erano i fattorini porta-cibo) 

il Direttorio, che si autodefinì "del cambiamento", stabilì misure drastiche: requisizione di tutti i generi alimentari, arresto immediato dei controrivoluzionari e abolizione di tutti i simboli religiosi, ad esclusione di quelli autenticamente popolari
Risultati immagini per chiese sconsacrate 

fu così che sparì il “San” e la nuova entità assunse la denominazione di Repubblica Popolare Democratica di Salvario

il mese di luglio passò fra scaramucce prolungate e periodi di relativa calma

il Direttorio "del cambiamento" emanava disposizioni a raffica: fu
abolito il lavoro precario; fu resa gratuita la
somministrazione delle bevande alcoliche; furono liberalizzate le droghe leggere; fu concessa la cittadinanza a chiunque, bianco o nero che fosse, purché si trovasse nel territorio della Repubblica, e promulgato lo ius soli; fu vietata ogni apologia della religione, sotto qualsiasi forma, incluso il tifo per le squadre della serie A; tutti i social network -inclusi facebook, twitter, instagram, rapid e oneword- furono messi fuori legge per "istigazione all'odio"; furono legalizzati i matrimoni poliamorosi e quelli omosessuali e la possibilità per i gay e per le lesbiche di adottare figli; furono sequestrate e distrutte le slot-machines presenti nel territorio della Repubblica; furono requisiti tutti i televisori; i vaccini furono dichiarati fuorilegge e nocivi alla salute pubblica; fu stabilito che le scie chimiche esistevano e che erano create dalla CIA; fu sancito che nel 1969 l'uomo non era stato sulla luna e che si era trattato di un gigantesco inganno ordito dagli americani; inoltre, il Direttorio stabilì che né Elvis Presley, né Jim Morrison erano morti, ma vivevano in Polinesia, dove si erano rifugiati per sfuggire alla pressione mediatica; e che sotto il deserto del Nevada si trovava una base aliena che aveva stretto un'alleanza con il governo americano 

fu un periodo di feconda creazione normativaRisultati immagini per elvis presley dopo morto in polinesia 

all'esterno, intanto, il Governo ammassava le forze per riprendere il controllo della situazione e stroncare la rivolta
vennero chiamati reparti dell'Esercito, con carri armati e blindati

all'interno del quartiere, intanto, fervevano i dibattiti politici
scrittori, artisti, teatranti e musicisti producevano opere e spettacoli, fu uno straordinario periodo di esplosione creativa, quale non si vedeva da anni (e forse non si era mai visto prima)

all'inizio di agosto la componente più radicale del Movimento iniziò a criticare il Direttorio in carica, accusandolo di essere ideologicamente troppo moderato e troppo a destra, nonché troppo clemente con gli oppositori

a metà agosto, nel corso di una tumultuosa assemblea, il Direttorio, a seguito di un colpo di mano degli Intransigenti, venne posto in minoranza dall'assemblea ed esautorato

al suo posto fu eletto un Comitato di Salute Pubblica composto da quindici membri, di cui dieci donne (otto straniere)
i membri del vecchio Direttorio, dopo due giorni, vennero arrestati con l'accusa di alto tradimento e rinchiusi nell'ex-cinema porno Maffei (che si trovava in via Principe Tommaso, di fronte all'ex-cinema porno Metropol)

insieme a loro furono imprigionate alcune centinaia di persone, accusate a vario titolo di essere frazioniste, anarchiche, deviazioniste, fasciste, juventine, consumiste, settarie, berlusconiane, spirituali, eretiche, vegane e controrivoluzionarie

il Comitato di Salute Pubblica spostò la sede del Governo rivoluzionario in via Sant'Anselmo, nel palazzo che aveva in precedenza ospitato il sindacato confederale

indi decretò il coprifuoco, dalle due di notte alle tre del mattino;
poichè abolire il lavoro precario non era bastato, abolì anche il capitalismo, che lo rendeva possibile;
sequestrò tutti gli apparecchi radio e le automobili ancora funzionanti;
istituì dei processi contro i sedicenti controrivoluzionari;
proibì la somministrazione delle bevande alcoliche, la prostituzione e l'accattonaggio;
chiuse quasi tutti i locali del quartiere e tutti i centri massaggio cinesi;
revocò la liberalizzazione delle droghe leggere;
sconsacrò le chiese e le moschee e abolì il celibato per i preti della chiesa cattolica, riducendoli allo stato laicale (sugli imam islamici si riservò di legiferare);
mantenne le disposizioni in precedenza emanate riguardanti le scie chimiche e la base aliena sotto il deserto del Nevada
 si divise al suo interno sulla sopravvivenza di Presley e Morrison e, soprattutto, sulla verità o meno del viaggio sulla luna nel 1969

 Risultati immagini per torino coprifuoco

il popolo dei chupitos, vista l'aria che tirava, cominciò a squagliarselaRisultati immagini per popolo dei chupitos 
per superare l'impasse e riacquisire il favore popolare (si era ormai all'inizio di settembre) il Comitato dispose che il sistema decimale era da considerarsi superato e ordinò l'introduzione di un sistema di calcolo nuovo, a base dodici (e questo perché dodici ha quattro divisori, mentre dieci ne ha solo due) ma anche su questo punto si verificò una spaccatura, in quanto una parte dei membri non era d'accordo, sostenendo che sarebbe stato meglio un sistema a base sessanta

nel corso dell'ennesima assemblea al Metropol scoppiò una gigantesca rissa tra i fautori del sistema duodecimale e i sostenitori del sistema sessagesimale

per sedarla, dovette intervenire il servizio d'ordine

dal palco, l'ex-funzionario dell'anagrafe Rodolfo Radaelli urlava inascoltato che il sistema migliore era quello a base venti

mentre il Comitato discuteva di questa radicale riforma il Governo lanciò l'attacco finale
era l'alba del 5 settembre
pioveva come non s'era mai visto
cinque mesi di siccità erano brutalmente terminati


i carri armati sfondarono le barricate
si combatteva casa per casa
ma per i combattenti della Repubblica Democratica Popolare di Salvario era chiaramente una resistenza senza speranza
il dilemma sull'introduzione del sistema numerico a base dodici oppure a base sessanta aveva minato alla radice il morale delle milizie rivoluzionarie
dopo tre giorni di aspra lotta le colonne dei governativi si congiunsero in piazza Saluzzo

 

l'ultimo focolaio di resistenza ebbe luogo in via Sant'Anselmo, intorno al palazzo del sindacato, sede del Comitato di Salute Pubblica

il 10 settembre i combattimenti cessarono definitivamente

la Repubblica Democratica Popolare di Salvario non esisteva più
iniziava il tempo del ricordo di quei due indimenticabili mesi
  
poi, l'11 settembre, avvenne il finimondo,
qualcosa di assolutamente inimmaginabile...Risultati immagini per cielo sopra città








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